Le reattanze tipo MRI sono utilizzate per limitare il picco di corrente di inserzione ad un valore inferiore a 100 volte la corrente nominale del banco di condensatori. Il picco di corrente di inserzione è dovuto ai fenomeni transitori di ampiezza elevata e ad alta frequenza, che si generano all’atto dell’inserzione del banco di condensatori sulla rete di alimentazione; tale picco s’accentua notevolmente nella situazione in cui un banco di condensatori viene inserito in parallelo ad altri banchi già energizzati.
Le reattanze sono monofase con nucleo in aria ed avvolgimento in rame e vengono poste in serie al banco di condensatori; possono essere realizzate sia per installazione da interno, sia per installazione da esterno. Le reattanze dovranno essere installate su isolatori portanti con classe di isolamento uguale o maggiore a quella del banco di condensatori, rispettando le distanze minime di installazione indicate a catalogo.
La scelta delle reattanze dovrà essere condotta considerando i seguenti principali fattori:
Le reattanze tipo MRA sono dei filtri per le armoniche, utilizzati per evitare il verificarsi di risonanze, che rappresentano situazioni di estrema pericolosità per l’impianto elettrico a causa delle sovracorrenti e sovratensioni che ne conseguono.
I reattori di “blocco” sono utilizzati con il solo scopo di rifasare i carichi generanti armoniche; il filtro è quindi accordato solo su una sola frequenza al di sotto della più bassa presente. Le frequenze di accordo più usate sono:
Normalmente i reattori per blocco armoniche sono monofase con nucleo in aria, ma possono essere impiegati reattori trifase con nucleo in ferro per potenze contenute; le principali differenze è che i reattori con nucleo in aria non saturano, ma presentano dimensioni ingombranti, mentre i reattori con nucleo in ferro saturano ma presentano dimensioni più ridotte. In entrambi i casi i reattori sono posti in serie al banco di condensatori trifase e possono essere realizzate le tipologie sia per installazione da interno che per esterno. I reattori di “filtro” sono utilizzati con lo scopo di ridurre il fattore di distorsione; il filtro è quindi accordato su una frequenza in prossimità della frequenza delle armoniche presenti. Nel caso in cui vi siano più armoniche da filtrare dovranno essere realizzati diversi filtri associati a banchi di condensatori distinti. Tipicamente i reattori sono monofase con nucleo in aria. I reattori di filtro sono posti in serie al banco di condensatori trifase e possono essere realizzati sia per installazione da interno che per installazione da esterno.
Nel caso di utilizzo per installazioni da interno è fondamentale verificare se la potenza dissipata dai reattori influenza la temperatura dell’ambiente di installazione; in tali casi è necessario l’utilizzo di scambiatori d’aria e/o sistemi di condizionamento. Precisiamo che nel caso di utilizzo dei reattori con nucleo in aria, la loro disposizione potrà essere affiancata linearmente, a triangolo o sovrapposta (per ridurre gli ingombri), ma in tutti i casi dovranno essere rispettate le distanze minime fra gli stessi, così come verso corpi metallici, corpi magnetici, trasformatori di corrente e/o tensione e componenti realizzati con avvolgimento di spire chiuse; a catalogo sono schematizzate le distanze minime da rispettare nell’installazione.